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Landed by Pixelarity
pixelarity.com | [email protected]
License: pixelarity.com/license
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<html>
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<title>Livio Argentini History</title>
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<!-- Header -->
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<h1 id="logo"><a href="index.html">Livio Argentini Home Page</a></h1>
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<h2>La storia di Livio Argentini</h2>
<p>60 anni di storia e amore per la musica</p>
</header>
<div class="col-12"><span class="image fit"><img src="images/livio_bio.jpg" alt="" /></span></div>
<!-- Content -->
<section id="content">
<p>
<a href="livio_argentini_history.html" class="button">Translate in English</a>
<br/>
<br/>
Dopo alcuni anni di sospensione della produzione a furor di popolo (ossia pressato da quanti hanno avuto
il piacere di lavorare con i suoi prodotti e desiderano continuare a farlo) Livio Argentini è tornato
sulla scena dell'audio pro.
<br/>
<br/>
Da sempre l'approccio di Livio all'audio ha privilegiato il lato scientifico, infatti negli anni '60 fu
fra i primi in Italia ad acquistare l'intera strumentazione necessaria per effettuare misurazioni accurate
per rimarcare il limite fra la scienza e le leggende metropolitane.
<br/>
<br/>
Da questo approccio nacque la collaborazione con le prime riviste italiane del settore e la costruzione
di amplificatori, elettroniche e diffusori acustici sfociati nell'esperienza di Elettroacustica Professionale,
marchio con il quale per molti anni ha realizzato prodotti professionali sia di serie che customizzati,
cominciando con gli studi RCA, la RAI, Radio Vaticana.
<br/>
<br/>
La conseguenza fu che i suoi mitici banchi analogici hanno avuto una lunga operatività mantenendo
un'ottima qualità anche nel tempo (affidabilità europea vs consumismo USA & derivati) e sono tutt'ora
usati in diversi studi professionali, con revisioni minime, nonostante gli svariati decenni di vita.
Su uno dei primi numeri delle riviste italiane del settore lessi la prova del suo mixer EP3000 che
attirò la mia attenzione per le caratteristiche di riposta in frequenza, rumore di fondo e distorsione
tali da renderlo di interesse anche per gli appassionati di hi-fi.
<br/>
<br/>
La scelta originale riguardava l'eq con un solo medio ma totalmente parametrico (ossia con intervento
anche del fattore di merito Q) con un'ampia escursione della frequenza centrale e con un interruttore
che consentiva di gestire l'intervento in attenuazione o in esaltazione.
<br/>
<br/>
Livio dice che tuttora in molti non hanno capito che lui montava il potenziometro rotativo sottosopra
perché nonostante operi in un raggio di circa 270°, l'uso generalmente avviene in una zona di +/-45°
rispetto allo zero centrale ed il montaggio invertito rende l'intervento più semplice, pratico e di maggiore precisione.
<br/>
<br/>
Purtroppo il costo dell'EP3000 era impegnativo per le mie finanze di allora e fui costretto a lasciare
quel banco nella wish list; ripiegai su uno Studiomaster 16/4 (inglese, allora) con un'equalizzazione
meno versatile ed una qualità decisamente inferiore...
<br/>
<br/>
Livio afferma che la sua cultura deriva dalla lettura di molte pubblicazioni di settore, dalla frequentazione
di amici universitari visionari con i quali si lanciava in progetti a volte assurdi ma utili per il suo background
ed il confronto costruttivo con molti progettisti e costruttori.
<br/>
<br/>
Livio entrò nell'audio pro intorno alla fine degli anni Cinquanta quando partecipò alla registrazione
delle sinfonie di Schubert con l'orchestra Alessandro Scarlatti di Napoli e costruì insieme ad altri e
grazie ai finanziamenti dell'attore e fonico inglese Edmund Purdom, il primo registratore multitraccia
al mondo, con testina Photovox a sei tracce montata su meccanica Ampex 300 e con nastri 3m da mezzo pollice.
<br/>
<br/>
Grazie a quell'esperienza Livio entrò nel giro RCA ed iniziò a progettare e costruire mixer portatili
per la registrazione in esterni ed alcuni mixer per gli studi. Negli anni cominciarono a nascere gli studi
di registrazione privati e Livio collaborò alla realizzazione degli studi di Gianni Plazzi (proprietario del
Mammouth, studio di riferimento degli anni '70/'80) e Claudio Mattone per il quale costruì dei mixer e progettò
la prima acustica del mitico studio 1111 di via Nomentana.
<br/>
<br/>
Negli anni '80, grazie alla fama internazionale raggiunta con i suoi mixer concluse un accordo con AKG
per la fornitura di mixer, ma i locali dedicati alla costruzione furono inondati e furono danneggiate tutte le
linee di produzione ed i magazzini con i componenti, con conseguente risoluzione del contratto da parte
dell'azienda austriaca (allora) ed una notevole perdita economica.
<br/>
<br/>
A quel punto Livio pensò di cambiare settore e, seguendo la sua passione per la nautica, partecipò
ad uno studio di fattibilità per una motovedetta guardacoste ad alte prestazioni con velocità fino a 70 nodi(!)
ma la crisi energetica mise fine a questo progetto.
<br/>
<br/>
Come scritto all'inizio, alla fine degli anni '90 su insistente richiesta di molti clienti storici,
spesso ancora possessori di mixer delle serie 3000, 3500, 3800, 6000 e 6500, ha ripreso la produzione con
il marchio Livio Argentini, specializzandosi nella produzione di preamplificatori microfonici di altissima qualità
senza compromessi e di equalizzatori parametrici di nuova generazione e di alte prestazioni di cui detiene il brevetto,
oltre a curare progettazione strutturale ed acustica di studi di registrazione e mastering.
<br/>
<br/>
<b>Articolo di Francesco Passarelli</b>
</p>
<p>
<a href="index.html" class="button">Home page</a>
</p>
</section>
</div>
</div>
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